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Il territorio

Sorano

Sorano nacque come antico possedimento della famiglia Aldobrandeschi, ma il territorio comunale era già abitato sin dal periodo etrusco, come dimostrano i notevoli ritrovamenti di insediamenti e necropoli antiche. Dopo il matrimonio tra Anastasia, ultima erede degli Aldobrandeschi, e Romano Orsini nel 1293, il controllo di Sorano passò alla famiglia Orsini. Il centro seguì le vicissitudini storiche e politiche della vicina Pitigliano, dove era situata la residenza dei conti, e gli Orsini si impegnarono a potenziarlo fornendolo di fortificazioni efficaci, che resero Sorano un rifugio sicuro dagli attacchi nemici: più volte infatti, nel corso del XV secolo, i senesi posero la fortezza di Sorano sotto assedio, senza però mai riuscire ad occuparla. Alla fine del XVI secolo, con la caduta della contea degli Orsini, Sorano passò in mano ai Medici, che lo inglobarono nel Granducato di Toscana agli inizi del secolo successivo assieme alla vicina Pitigliano. Il paese di Sorano è arroccato in modo pittoresco su una scoscesa rupe tufacea che presenta vari dislivelli. Il borgo è caratterizzato inoltre da un dedalo di vicoli, cortili, archetti, portali bugnati, scale esterne, logge e cantine scavate nel tufo. Visitate la Fortezza Orsini, la chiesa collegiata di San Nicola, affacciatevi dalla terrazza panoramica posta sul Masso Leopoldino per godervi il panorama incantevole sulla vallata del fiume Lente. E poi ancora giù per i vicoli del ghetto fino alla porta dei Merli, antico accesso al paese, oggi vi condurrà fino alla via cava di San Rocco ed all'insediamento rupestre omonimo.

Sovana

Suana era un centro etrusco, che dalla conquista di Vulci in poi (280 a.C.) subì un graduale processo di romanizzazione. In epoca medievale divenne libero comune e diede i natali a Ildebrando di Sovana, divenuto in seguito Papa Gregorio VII; fu anche capitale dell'omonima contea. A metà del XVI secolo la definitiva caduta della Repubblica di Siena portò Sovana nelle mani dei Medici, che la inglobarono nel Granducato di Toscana. All’ingresso del paese spicca la Rocca Aldobrandesca, proseguendo sulla via principale si raggiunge Piazza del Pretorio sulla quale si affacciano i monumenti principali: la Chiesa di San Mamiliano costruita intorno al IV sec. d.C. sui resti di un edificio etrusco e poi romano, oggi sede museale (al suo interno è conservato il famoso tesoro monetale di Sovana). Accanto alla chiesa si trovano il Palazzo dei Marchesi Bourbon del Monte e la Chiesa di Santa Maria del XII-XIII sec. notevole soprattutto per la presenza di un raro ciborio preromanico posto sopra l’altare maggiore. Sulla destra della piazza, la Loggia del Capitano ornata nel 1570 con lo stemma di Cosimo I de’ Medici, il Palazzo Pretorio (XII-XIII sec.) che presenta in facciata i nove stemmi coi nomi dei capitani di giustizia e dei commissari che hanno governato Sovana sotto il dominio di Siena e Firenze. Al centro della piazza sorge il Palazzetto dell’Archivio, sormontato da un piccolo campanile a vela. Proseguendo oltre, troviamo la Cattedrale dedicata ai Santi Pietro e Paolo: l’edificio, risalente all’XI sec., ha subito nei secoli numerosi interventi architettonici e decorativi, si osserva infatti la presenza di diversi stili: gotico, romanico, lombardo. La necropoli di Sovana presenta vie cave e numerose tombe a dado e a semidado scavate nel tufo e perfettamente conservate. La Tomba Ildebranda è la più famosa delle tombe etrusche di Sovana deve il suo nome al suo più illustre cittadino; la tomba dei Demoni Alati, la tomba Pola, della Sirena..

Pitigliano

Come tutti gli altri centri che costitiscono la Zona del Tufo, anche Pitigliano trae le sue origini dal periodo etrusco. La città è infatti circondata da numerose aree archeologiche databili tra il VII ed il II secolo a.C.In epoca medievale fu uno dei tanti castelli della famiglia Aldobrandeschi, signori di Sovana e della Maremma, ma con il matrimonio tra Anastasia Aldobrandeschi e Romano Orsini tutto il feudo passò in mano a questa nobile famiglia romana che, viste le precarie conduzioni difensive in cui versava ormai Sovana, decise di trasferire proprio a Pitigliano la sede della nuova Contea Ursinea. La città si sviluppò notevolmente fino a diventare il centro più importante dell’Alta Maremma. Inoltre, nel XVI secolo diventò il rifugio per un grande numero di Ebrei costretti a scappare dallo Stato Pontificio. Essi fondarnono una grande comunità che esiste ancora oggi e che nel corso dei secoli ha fatto guadagnare a Pitigliano l’appellativo di piccola Gerusalemme. Una visita alla città non può che iniziare che dal santuario della Madonne delle Grazie, punto dal quale si gode, sia di giorno che e soprattutto di notte, di una sensazionale quanto sublime vista di tutto il complesso urbano e dello sperone tufaceo che lo sostiene. Durante una passeggiata per il suo centro storico si raccomanda infine di visitare: l’Acquedotto Mediceo, simbolo della città; il Palazzo Orsini, sede di un importante Museo Medievale e rinascimentale, il Museo Archeologico, nel quale sono raccolte le più importanti testimonianze etrusche del territorio; la Cattedrale intitolata ai SS Pietro e Paolo; la Chiesa di San Rocco ed il rione “capisotto”; il quartiere ebraico e la Sinagoga, segni tangibili del passato ebraico di questa città. Poco lontano dal paese si trova inoltre un piccolo Parco Archeologico intitolato al Maestro Alberto Manzi, compianto sindaco di Pitigliano.

Vitozza

A soli 2 km dall'agriturismo sorge Vitozza. Vecchi ponti e gallerie dell’acquedotto ottocentesco immersi nella fitta boscaglia insieme allo scorrere lento del fiume accompagnano il visitatore alla scoperta di uno degli insediamenti rupestri più vasti ed importanti d'Italia, secondo solo a Matera. L'abitato costruito su un ampio pianoro tufaceo si trova a circa 2 Km dal centro di San Quirico. Le prime testimonianze risalgono all'XI sec., quando in tutta l'area si assiste alla realizzazione di numerosi castelli. A quell'epoca Vitozza doveva far parte di un ampio feudo denominato “terra Guiniccesca” che comprendeva ben 15 castelli fra i quali si ricordano Sorano, Pitigliano, Farnese, Mezzano. Oltre alla presenza di resti di numerose fortificazioni e chiese, Vitozza sorprende per la presenza di oltre 200 grotte scavate nel tufo ed utilizzate nell’antichità come abitazioni, stalle e annessi. Gli ambienti, oggi abbandonati, conservano ancora le tracce del loro utilizzo; sono presenti cisterne per la raccolta dell'acqua piovana, pozzi da butto, nicchie, fori e cordoli per il posizionamento di giacigli e pestarole. L’ambiente naturale qui è di grande suggestione rendendo la passeggiata tra le più interessanti del comprensorio.

IL SANTUARIO DEL CERRETO

A non più di un chilometro dall’agriturismo “il Podere del lepre” sorge un santuario molto importante eretto nel luogo presso il quale il giorno 19 maggio 1853, ovvero cinque anni esatti prima di quella di Lourdes, avvenne una apparizione Mariana alla pastorella Veronica Nucci. Il Santuario, particolarmente frequentato dai fedeli locali, è ritenuto luogo miracoloso ed ogni anno si commemora il giorno dell’apparizione con una solenne processione. Verso la fine del XIX secolo sul luogo dell’Apparizione venne eretta una piccola cappella che oggi e curata e mantenuta da una piccola comunità di suore Carmelitane che vivono nell’adiacente monastero.

Saturnia

Le origini di Saturnia si perdono nella storia e numerosi ritrovamenti archeologici testimoniano come il territorio fosse abitato ancora prima dell’arrivo del popolo etrusco. Tra il VII ed il V sec. a.C. divenne un fiorente centro agricolo e commerciale, ma fu soltanto dopo la conquista romana dell’Etruria (280 a.C.) che Saturnia assunse una propria autonomia politica, fino a diventare il “Municipium” dell’intera area collinare. Vide la realizzazione della Via Clodia (200 a.C. circa) e di numerose altre opere monumentali, tra cui un notevole impianto termale, palazzi, porte e mura difensive. In epoca medievale fece parte del feudo aldobrandesco, ma le sue sorgenti ben presto richiamarono l’attenzione di numerose città di potere come Siena ed Orvieto che ripetutamente tentarono di conquistarla. Nel 1555 il suo territorio fu inglobato nei possedimenti della signoria dei Medici di Firenze, ed infine nel 1737 entrò a far parte del Granducato di Toscana. Nel XIX secolo furono intraprese una serie di opere di risanamento e ricostruzione che ben presto portarono alla realizzazione di un nuovo stabilimento termale. Oggi questa città è uno dei gioielli maremmani e dalla sua sorgente continua ancora oggi a sgorgare una grande quantità di acqua sulfurea (840 l/s) alla temperatura di 37.5 °C. Le Cascate del Mulino offrono uno spettacolo unico al mondo. Si sviluppano su di una base di roccia calcarea originata dal lento deposito sedimentario dell’acqua stessa ed immergersi in questo contesto per godere di un rilassante bagno con idromassaggio naturale.

Lago di Bolsena

Spostandosi di circa 25 km si raggiunge il Lago di Bolsena, che offre moltissime possibilità sia a livello naturalistico che archeologico o come meta di svago e divertimento. Dalle sue acque emergono due isole, la Martana e la Bisentina; un servizio di navigazione con partenza dai paesi di Bolsena e Capodimonte consente di circumnavigarle. I paesi intorno al lago sono tutti caratteristici; Capodimonte con la sua bellissima spiaggia ed il Palazzo Farnese, Marta con il suo bellissimo centro storico ed il Lungolago dei Pescatori e poi Bolsena e Montefiascone, rinomata per il famoso vinoEst!Est!!Est!!! Attorno al lago è possibile fare lunghe passeggiate sia a piedi che in mountain bike e visitare le numerose aree archeologiche etrusche ed i vari musei ospitati nei singoli paesi. Sul lago è possibile andare in canoa, in barca a vela oppure affittare pedalò e moto d'acqua per trascorrere momenti di spensierato relax. Molti sono inoltre gli eventi organizzati principalmente nel periodo primaverile/estivo. Di particolare rilievo la Barabbata di Marta, la Festa di Santa Cristina a Bolsena, l'infiorata in occasione della Madonna delle Grazie a Capodimonte, sempre a Capodimonte, sul bellissimo Lungolago i tradizionali fuochi d'artificio il giorno di Ferragosto e la Fiera del vino a Montefiascone.

CIVITA DI BAGNOREGIO

A circa 40 km dal nostro agriturismo, si trova Civita di Bagnoregio, la città che muore. Sorto all'età della pietra su un basamento di argilla e tufo, il piccolo paesino si sta pian piano sgretolando, a causa di una curiosa opera della natura, consentendo ad oggi un'unica via d'accesso,un ponte di ferro lungo circa 300 m., che, una volta attraversato, porterà i visitatori in un'atmosfera quasi irreale, come se il tempo si fosse fermato li', con i pochissimi abitanti nelle loro casette caratteristiche, in quell'unica piazza con quel bellissimo Duomo. E, per chi vorrà soffermarsi a guardare il panorama, la Valle dei Calanchi offre uno spettacolo straordinario:creste di argilla, corsi d'acqua e burroni..pioggia e vento hanno formato qualcosa di veramente unico, che vale la pena di vedere prima che sia compiuto l'inesorabile destino di questo meraviglioso borgo. Una buona occasione per visitare Bagnoregio e Civita di Bagnoregio è il Palio della Tonna, che si tiene a giugno ed a settembre proprio nel singolare borgo. Si tratta di una corsa di asini che prende il nome dalla forma circolare del percorso; in premio lo stendardo raffigurante il patrono della manifestazione.

orvieto

Un'altra destinazione interessante è la città di Orvieto, a circa 45 km, in Umbria. Oltre ad essere ricca di storia, importantissimo centro etrusco nell'antichità, come testimoniano le Vie Cave e le diverse necropoli etrusche che custodiscono forti testimonianze di questo antico popolo. Orvieto ha molti monumenti che la rendono unica e famosa: il Pozzo di San Patrizio, il grande Duomo, la Rocca Albornoz, il Palazzo del Popolo. In particolare il Duomo è un capolavoro dell'architettura gotica; Una serie di sculture e bassorilievi decorano la facciata rendendola unica e spettacolare alla vista dei visitatori, che dalla grande piazza antistante possono vederla in tutto il suo splendore. Molti sono inoltre gli eventi organizzati in tutto l'arco dell'anno sia a livello teatrale (Teatro Mancinelli) che musicale (rinomato il Jazz Festival).